Quell’ anno la Primavera sembrava non voler proprio arrivare, tutti gli Spiritelli e animali del bosco la attendevano con impazienza per poter scaldare al sole le loro panciotte, pellicce e piume; e con un po’ di preoccupazione, non vi era mai stato, infatti, un inverno così gelido prima d’ora!
Avevano una gran voglia di uscire dalle loro tane per rincontrarsi e giocare insieme, ma l’Inverno, ormai vecchio e un po’ sordo, non voleva proprio levare il disturbo, tanto che tutti insieme iniziarono a dirgli:
“Ei tu, insomma, quanto duri quest’anno, vuoi andartene si o no ?”
“Non è ora che lasci arrivare la Primavera? Noi vogliamo tornare a giocare!”
Insomma, tanto fecero e tanto dissero che l’Inverno si arrabbiò davvero e disse tra se e se : “Ah si eh ? volete mandarmi via… e allora io ve la farò pagare”;
Chiamò i suoi due fidi alleati, il gelo e la tempesta e disse loro “Nascondetevi dietro quel cespuglio e quando vedrete arrivare la Primavera spingetela in quella grotta; io penserò al resto”.
Quando la Primavera fece capolino al limitare del bosco, la tempesta saltò fuori dal cespuglio e soffiando un vento gelido la spinse fin verso la grotta dove il gelo costruì una barriera di ghiaccio per non lasciarla uscire.
Gli Spiritelli del bosco e tutti gli animali assisterono alla scena ma nessuno sapeva come liberare la Primavera ormai rinchiusa nella grotta.
“Andiamo a chiedere consiglio al Sole ” disse il pettirosso, che sapeva che il Sole era un caro amico della Primavera.
“Mnmm…è’ una brutta situazione ” – disse il Sole – “ma io so come aiutarvi”.
Accompagnato da un corteo di candide nuvolette si avvicinò ad un ruscello vicino alla grotta e, al suo passaggio luminoso spuntarono dei piccoli fiori dall’aspetto di fatine, le Primule.
“Cogliete una di queste Primule, fatelo cantando e danzando tutti insieme, ringraziatele per la loro generosità e recatevi alla grotta – disse il Sole -sono fiori magici, sapranno di certo far sciogliere il ghiaccio”.
Così fecero! E tenendosi per mano per non sentire la paura, riuscirono a raggiungere la grotta, portando con loro il consiglio del Sole. In un baleno, e proprio come Lui aveva promesso, il ghiaccio si sciolse, lasciando finalmente uscire la dolce Primavera.
L’Inverno si svegliò al rumore della gran festa che stavano facendo gli abitanti del bosco e, accompagnato dalle risate e dagli scherzi, dovette scappare con il Gelo e la Tempesta, lassù al Polo Nord.
E da quell’anno, la comparsa della prima Primula segnò l’inizio di una nuova Primavera!
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L’ELISIR DI PRIMAVERA quest’anno l’abbiamo preparato con acqua di sorgente in sinergia con la VIOLA MAMMOLA, la CAPELVENERE e il nostro rimedio floreale di FIORI DI CILIEGIO, unite allo zucchero di canna biologico per dare vita ad uno SCIROPPO PORTENTOSO:
Questi fiori sono devoti alla Dea della Bellezza e del Canto, nonché della prosperità terrena, qualità che manifestano nella loro abbondanza. La loro crescita è veloce sia in pianura che in montagna, prediligendo terreni freschi, permeabili e profondi.
La Dea della Bellezza e del Canto governa Laringe, Faringe, Reni e Vescica, ed è proprio in questi distretti che possono offrire il loro sostegno, specie se è presente un accumulo di liquidi, stasi linfatica e ritenzione idrica.
Un efficace rimedio naturale che calma il sistema nervoso, utilissimo quindi per addolcire il sonno. Le sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie sono utili per i dolori provocati da artriti, reumatismi e gotta.
Ricordiamo inoltre, che sia i fiori che le foglie più giovani e tenere delle primule e delle violette, possono essere consumate anche in insalata, nei risotti e nelle frittate (crude o cotte) per depurare l’organismo dai residui metabolici accumulati durante l’inverno.